FAMIGLIA:
Plantaginaceae
NOMI COMUNI:
Oeggia de cavra, sinque nervi, plantain, burset, petacciola, tirafilo, mestolaccio, centinerbia, erba de ciucu, nerviada..
LA PARTE ATTIVA:
Le foglie e i semi.
QUANDO SI RACCOGLIE:
Le foglie si raccolgono, ben sviluppate, da giugno ad agosto; i semi si ottengono recidendo le spighe in agosto - settembre, quando cominciano a imbrunire.
PROPRIETÀ:
Rinfrescanti, depurative, diuretiche, antiinfiammatorie, astringenti, emollienti.
PRINCIPI ATTIVI:
Tannini, mucillaggini, sostanze amare e il glucoside aucubina.
COME SI USA LA PARTE ATTIVA
Le foglie della Piantaggine hanno valida applicazione come astringenti intestinali nelle diarree, stimolano blandamente la diuresi e leniscono il mal di gola e le infiammazioni delle mucose orali. Per uso esterno, sotto forma di decotto o di cataplasma, esse esercitano un'azione antiinfiammatoria e antipuriginosa che è utile in particolare per le tracheiti e le gengiviti, per le piccole ustioni, per fenomeni acneici e per le punture di insetti. I semi agiscono come regolatori intestinali e decongestionanti nelle infiammazioni intestinali e bronchiali.
USO INTERNO
Le foglie:
Per disturbi intestinali, tosse e mal di gola.
Infuso o (decotto):
3 grammi in 100 ml di acqua. Due - tre tazzine al giorno.
I semi:
Come antiinfiammatorio ed emolliente delle mucose della bocca e dell'intestino.
Decotto:
5 grammi in 100 ml di acqua . Una tazza prima di coricarsi.
USO ESTERNO
Le foglie:
Per tutte le infiammazioni della pelle e delle mucose, scottature e punture di insetti.
Infuso:
5 grammi in 100 ml di acqua. Fare sciacqui, gargarismi, applicare compresse sulle parti interessate.
USO COSMETICO
Gli estratti acquosi di Piantaggine hanno nette proprietà idratanti cutanee e vengono impiegati in maschere e creme per rinormalizzare le pelli secche e parzialmente disidratate.